Loft: cos’è e a chi è adatto

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Se hai visto Ghost allora sai sicuramente di cosa stiamo parlando. Il loft è infatti la casa in cui il fantasma di Patrick Swayze conviveva con la sua amata Demi Moore. Era solo il 1990, eppure il film ha anticipato una tendenza davvero al passo con i tempi, soprattutto con i concetti di sostenibilità ambientale e sociale.
Senza dover andare oltreoceano, oggi il loft è diffuso anche nelle nostre città. A Milano, Torino, Roma, Bologna o Firenze, l’idea di riutilizzare vecchi edifici senza dover ricostruire nei centri storici è una soluzione ottimale che tra l’altro va incontro alle esigenze del mercato.
Cosa si intende per loft?
Il loft è una casa ricavata in vecchi edifici industriali e caratterizzata da un unico ambiente. Il recupero architettonico di questi locali è ben studiato ed è caratterizzato da alcuni elementi tipici che manifestano l’originaria vocazione industriale come mattoncini e impianti a vista. Il trend architettonico dei loft è in linea con la contemporanea sensibilità verso la sostenibilità ambientale, infatti punta a recuperare edifici già costruiti ma fatiscenti invece di edificare nuovi terreni.
Dov’è nato il loft?
Il loft è una tipologia abitativa piuttosto recente ma dalle origine ben circoscritte. Negli anni ‘40, nei sobborghi di New York, gli operai non avevano molte pretese e si accontentavano di una casa ricavata in vecchi locali commerciali o industriali purché a basso costo. Solitamente queste soluzioni abitative erano popolari tra chi non era abbiente, ma aveva bisogno di essere vicino alla città per favorire il proprio lavoro. Infatti il loft svolgeva il ruolo di casa e bottega.
Oggi il loft ha completamente cambiato la sua filosofia, nonostante resti un ambiente ricavato in ex locali industriali che conserva la sua anima rustica. Innanzitutto non è più una tipologia abitativa a basso costo e anzi gode di ottima reputazione nel mercato immobiliare. Il loft è richiestissimo da giovani professionisti e da coppie che cercano una sistemazione in centro città.
Che caratteristiche deve avere un loft?
Puoi capire se l’appartamento che stai visitando è un loft in base ad alcune caratteristiche specifiche. La principale peculiarità è la quasi totale assenza di pareti divisorie tra gli ambienti; i soffitti sono molto alti rispetto alle case tradizionali (d’altronde parliamo di edifici nati come fabbriche); le finestre sono molto ampie e anzi si potrebbe quasi parlare di vetrate che si aprono su meravigliose viste urbane. Un’altra caratteristica dei loft è quella di avere spesso dei soppalchi dedicati alla zona notte. Anche in questo caso la parola d’ordine è “a vista”.
Come organizzare lo spazio in un loft?
All’interno di un loft lo spazio non manca di certo. Dal momento che il concetto è quello di “casa a vista” le diverse aree possono essere facilmente collocate. Il nostro consiglio è quello di sfruttare anche le altezze che, data la metratura, permettono di costruire vivibili soppalchi.
Cos’è un loft open space?
L’espressione loft open space è imprecisa perché i due termini indicano due cose diverse e quindi non sempre sovrapponibili. Tuttavia il fraintendimento è dovuto al fatto che entrambi hanno a che fare con l’assenza di pareti divisorie. Tuttavia, il loft è una tipologia immobiliare con ambienti a vista, ricavata da un vecchio edificio industriale e con chiare caratteristiche costruttive. Invece l’open space è uno spazio unico all’interno di una casa dove non ci sono pareti a separare soggiorno e cucina. Un appartamento con open space potrebbe essere tranquillamente un bilocale in un condominio. Quindi possiamo dire, quasi con un sillogismo, che se un loft è quasi sempre un open space, un open space non è sempre un loft.
Che differenza c’è tra loft e appartamento?
La principale differenza sta nella presenza o meno di pareti divisorie. Il loft non ha pareti e per dividere zona notte e zona giorno solitamente si ricorre ad un soppalco; solo il bagno è isolato. Invece un appartamento, a meno che sia open space, ha delle solide pareti che distinguono la cucina, il soggiorno e le stanze da letto. Di conseguenza è facile capire come loft e appartamento appartengono a due diverse concezioni dell’abitare: una più friendly, fluida e dinamica; l’altra più tradizionale, formale e attenta alla privacy.
Quanto è grande un loft?
Considerando la particolare destinazione d’uso originaria di un loft, le dimensioni di questa tipologia di abitazione sono molto particolari. L’ampiezza può raggiungere superfici calpestabili molto grandi. Inoltre, lo spazio non si sviluppa solo orizzontalmente, ma anche in altezza. Infatti i soffitti in un loft possono essere alti anche 5 metri.
Come deve essere accatastato un loft?
Spesso tra gli annunci immobiliari troviamo diversi “loft”. In realtà non mancano le volte in cui questa definizione è usata impropriamente, solo per dare quel tocco un po’ moderno e di tendenza all’abitazione. Tuttavia un vero loft può essere riconosciuto dalle caratteristiche che abbiamo descritto finora e dalla categoria catastale dell’immobile. Ma proprio quest’ultimo punto è un elemento molto rilevante da considerare prima di procedere all’acquisto. Infatti è fondamentale che ci sia corrispondenza tra la destinazione d’uso abitativa e la categoria catastale. Contrariamente il rogito potrebbe addirittura risultare nullo.
La situazione più opportuna si ha quando la casa sia già accatastata come “abitazione” all’interno delle categorie A/2 e A/3. Se invece l’immobile è ancora accatastato come ufficio (A/10) oppure nelle categorie C (magazzini, laboratori), allora bisogna intervenire. In questi casi devi intraprendere un cambio di destinazione d’uso rivolgendosi all’ufficio Urbanistica del tuo comune. Il nostro suggerimento è quello di rivolgerti ad un tecnico.
Se decidi di acquistare un loft per andarci a vivere, nonostante sia accatastato come magazzino o ufficio, cambierà l’ammontare delle imposte da versare perché si calcolano sul prezzo commerciale e non sulla rendita catastale.
Perché scegliere un loft?
Il loft non è una casa qualunque, ma una tipologia abitativa che si sposa bene solo con certe esigenze e con alcune categorie di persone. Per tutti gli altri potrebbe presentare una serie di criticità tutt’altro che allettanti come l’assenza di privacy. Ma i vantaggi di un loft sono d’altro canto ben evidenti. Innanzitutto è uno spazio ampio e sempre illuminato che, proprio in virtù della sua altezza, ti permette di aumentare la superficie commerciale creando soppalchi. Per di più queste abitazioni sorgono spesso in edifici autonomi con impianti propri che quindi abbattono le spese condominiali e regolano sulla base dei tuoi consumi i costi energetici. Inoltre un loft ti permette di allestire un angolo studio o ufficio nella tua casa, senza comprometterne la vivibilità e anzi donando un ulteriore tocco di personalizzazione.
A chi è adatto un loft?
Data la poca privacy e la disposizione degli spazi poco ortodossa, spesso su due piani, il loft è la casa ideale per professionisti freelance, creativi o giovani coppie. A dire la verità il loft è una buona soluzione anche per studenti fuorisede che hanno bisogno di una sistemazione in centro città, nei pressi dell’università. Se sei alla ricerca di un investimento o di una casa da mettere a reddito, allora il loft è un acquisto che sicuramente ti frutterà belle rendite sia se decidi di avere degli affittuari sia se optassi per affitti a breve termine.
I loft non sono però solamente delle soluzioni abitative moderne. Sempre più spesso questi locali sono richiestissimi per uffici e spazi di coworking. Gli ambienti ampi e luminosi senza barriere architettoniche sono infatti ideali anche per ospitare showroom, atelier, agenzie o studi d’architettura.
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